13 APRILE 2021. PADOVA. PARROCCHIA GESU’ BUON PASTORE. LITURGIA FUNEBRE RICORDANDO IL NOSTRO CONFRATELLO PADRE RAFFAELE SACCO

Il Signore è il mio pastore; non manco di nulla. Dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché Tu sei con me! (Salmo 23).

Chissà quante volte il nostro confratello, P. Raffaele ha pregato con queste parole ispirate, rinnovando ogni volta la sua fede nella presenza amorevole di Gesù.

Ora è la Chiesa, siamo noi, la sua comunità parrocchiale, a pregare con le parole del salmo 23, per proclamare la nostra ferma fiducia nella presenza del Signore in ogni momento della nostra vita, anche quando attraversiamo la “valle oscura della morte”.

Abbiamo tutti l’animo profondamente commosso nel riflettere sulla scomparsa di questo giovane confratello. Improvvisamente e inaspettatamente, nel pomeriggio del 9 aprile, egli ci ha lasciati facendo ritorno alla casa del Padre e ha raggiunto i Rogazionisti che già si trovano in Cielo.

La morte è sempre una sorpresa. Sì, la morte, e specialmente quella di una persona cara, ci sorprende. Sappiamo però che Dio sceglie le anime quando sono mature per l’eternità. Le sceglie nel momento migliore, anche se noi non lo capiamo. Dio alle anime che gli sono state fedeli dice: “Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti affiderò molto di più, entra nella gioia del tuo Signore”.

“Signore, se Tu fossi stato qui, questo nostro fratello non sarebbe morto.  –  così dice Marta a Gesù, in tono di amorevole rimprovero e fiduciosa certezza, aggiungendo subito però: “Ma io so che anche ora il Signore ti concederà qualunque cosa Tu vorrai chiedergli!”

La risposta di Gesù è immediata e diretta: “Io sono la risurrezione e la vita. Chiunque crede in me, anche se egli muore, egli vivrà!” Gv 11,21-22).

Raffaele nella sua esperienza di cristiano, di religioso e sacerdote rogazionista, ha professato la fede in Cristo morto e risorto. E perciò ora, anche se morto, egli vive!

Vive, perché noi crediamo, Signore, che con la morte la vita ai tuoi fedeli non è tolta, ma trasformata, trasfigurata. E se ci rattrista la certezza di dover morire, come ha rattristato te, Signore, ci conforta la tua promessa della vita eterna.

Padre Raffaele era nato a Falerna, in provincia di Catanzaro, il 18 ottobre del 1946. Entrato in Congregazione in Messina il 10 ottobre del 1958. Al termine del suo anno di Noviziato emise la sua Prima Professione religiosa in Zagarolo il 1966 e la Professione Perpetua in Grottaferrata nel 1973. Ordinato Sacerdote nella sua città natale il 14 agosto del 1975.

Aveva completato i suoi studi universitari conseguendo una Laurea in Teologia e un Diploma infermiere generico.

Ha ricoperto negli anni diversi incarichi di responsabilità in ambito pastorale e formativo.

Dopo la sua Ordinazione sacerdotale era stato nominato Superiore e Prefetto dello Studentato Teologico dei Rogazionisti in Grottaferrata.

Nel 1988, assume il compito che porterà avanti per diversi anni di Capo Ufficio della Congregazione per l’Educazione Cattolica presso il Vaticano.

Nell’anno 2001 viene nominato Superiore del Centro Internazionale Vocazionale del Rogate in Roma. Nel 2009 Superiore e responsabile delle attività assistenziali ed educative presso la comunità religiosa di San Cesareo.

Nel 2003, durante il Capitolo Provinciale della Provincia Rogazionista dell’Italia Centro Nord, i confratelli capitolari lo eleggono quale Vicario Provinciale.

Dal 2012 svolgeva il suo ministero pastorale prima in Trezzano sul Naviglio quale Vicario parrocchiale e in seguito dal 2014 quale Parroco nella Parrocchia di Gesù Buon Pastore in Padova.

Fedele alla sua vocazione religiosa tra i Rogazionisti e al suo ministero sacerdotale egli è stato di Cristo, che lo ha consacrato a sé, e per mezzo di Lui ha amato e servito il prossimo. Di lui ricorderemo con ammirazione, e conserveremo come sua eredità l’attaccamento alla Congregazione, la sua operosità, la sua affabilità e disponibilità a dare una mano di aiuto in ogni situazione della vita, il suo spirito di preghiera.

Caro Padre Raffaele, nella Chiesa Gesù Buon Pastore, per diversi anni hai celebrato ogni giorno l’Eucaristia, hai proclamato la parola di Dio, hai battezzato, hai confessato, hai confortato giovani ed anziani, hai benedetto i piccoli. Tu ora non parli più, ma certo vedi e senti la preghiera dei tuoi fedeli che ora sentono la tua mancanza. Guarda allora questa gente, guarda questa tua comunità che ti abbraccia e piange come figli per la perdita del padre. Grazie per l’esempio di fedeltà al Vangelo e allo spirito del nostro santo Fondatore, che nei poveri ha saputo incontrare e servire Gesù.

Caro Padre Raffaele, siamo anche sicuri però che alle voci della nostra supplica e del nostro pianto già si uniscono, in questa Eucaristia, le voci festanti di altra gente, di un’altra comunità più numerosa della nostra.

È  la Chiesa celeste, una moltitudine immensa che ti viene incontro per accoglierti: sono i santi del cielo, tuoi parenti e confratelli rogazionisti, sono le persone che durante la vita hai accompagnato fino alle porte del paradiso, andandoli a visitare nelle case o negli ospedali, sono i poveri che hanno bussato alla porta del tuo cuore ed hanno trovato sempre accoglienza.

Quando muore una persona cara muore anche qualcosa dentro di noi e ci sentiamo tutti più poveri. Quando muore un sacerdote e un confratello c’è qualcosa, invece, nelle nostre comunità, qualcosa nella nostra fede che non fa scomparire il dolore o cancellare il pianto, ma contribuisce fortemente a dare un senso alla tristezza dell’abbandono, nonché al vuoto del distacco. Perdiamo infatti un fratello ma abbiamo un amico e un nuovo intercessore davanti a Dio.

Questa è la fede della Chiesa! Questa è la nostra fede! E noi ci gloriamo di professarla oggi, mentre sperimentiamo l’afflizione del mistero della morte.

Il Signore che lo ha voluto e conservato quale servo fedele e buon operaio della sua messe, gli sia ora propizio e lo accolga nella sua casa. Santo Annibale Maria lo guidi e lo accompagni tra i santi del cielo.

Lo raccomandiamo alle preghiere di suffragio perché il Signore gli sia benevolo e lo accolga nella pace e nella gloria.

Grazie, Signore Gesù, per il dono di P. Raffaele, con il quale hai reso più ricca e più bella la Famiglia rogazionista e la comunità cristiana. Non ci rattristiamo per averlo perduto, ma rendiamo grazie a Dio per averlo avuto; di averlo ancora, perchè in Dio tutte le cose vivono, e chi ritorna al Signore, torna a far parte della famiglia.

Grazie per la fede che oggi ci dai che egli è con te, ad arricchire la Chiesa celeste, ove noi tutti speriamo un giorno di godere per sempre la pienezza della tua gloria.

Padre Adamo Calò Rogazionista